2009-05-18

Ampolle di vetro e canne di bambù...

0 commenti


L'impatto che il risparmio energetico degli edifici può avere sul benessere del nostro pianeta e sulle nostre "tasche" è sempre più evidente. L' argomento è sempre più approfondito e discusso. Ormai è ovvio: se voglio risparmiare denaro devo limitare il consumo energetico della mia abitazione... in maniera intelligente ovviamente. Ci si riferisce soprattutto alle prestazioni di coibentazioni termiche di vario tipo e la cosa è piuttosto seria. A partire dal mese di luglio infatti sarà obbligatoria la "certificazione energetica" degli edifici! Ovvero si dovrà stimare che la dispersione di calore all'interno delle abitazioni rientri entro certi parametri.
All'interno di questa problematica, alcuni architetti già da qualche anno hanno trovato una risposta molto fantasiosa e dal piacevole impatto visivo: il rivestimento delle facciate con "giardini verticali": estremamente piacevoli alla vista, ed in grado di stemperare l'inclemente irragiamento solare di alcuni climi ma non solo..
Le realizzazioni in questo specifico settore sono ormai numerose, vi sono esponenti illustri e specializzati, come il più che celebre Patrick Blanc, ma a me è piaciuta la semplice originalità di questa abitazione realizzata nel multietnico quartiere di Belleville di Parigi: ImlostinParis. Realizzata dall'architetto Francois Roche (studio di progettazione R&SIE ) l'abitazione sorge ex-novo all'interno di un cortile racchiuso da abitazioni già esistenti e per questo motivo il giardino verticale che fa da controfacciata all'abitazione, ha in questo caso anche la funzione di proteggere l'intimità di chi abita questo originalissimo edificio, schermandolo da sguardi indiscreti.
La seconda e verde pelle dell'edificio, naturalmente resa indipendende da un sistema autonomo di irrigazione, è costituita da felci sempreverdi sostenute da un reticolo di tiranti metallici, fra i quali come dei frutti cristallizzati "esplodono" ampolle di vetro soffiato che generano interessanti effetti, rifrangendo ovunque la luce. Un vero e proprio "nido umano" in grado però di ospitare anche forme di vita spesso costrette a fuggire dal macrocosmo cittadino..




What next?

You can also bookmark this post using your favorite bookmarking service:

Related Posts by Categories